Rio de Janeiro, 18 gennaio 2010
Una lunga notte quella per attraversare il Rio della Plata per raggiungere l’Uruguay.
L’ultima bistecca in compagnia di Tolga, si fà un pò tardi, il tassinaro ci prova, cerca di gironzolare a vuoto.
Pronto il richiamo, e siamo finalmente dopo un doppio timbro sui passaporto sul traghetto.
Niente male, i sedili sono comodi, ci si dorme quasi decentemente cosa diversa per la velocità di crociera al quanto lenta.
A Colonia del Sacramento, c’è una gran ressa per i bus in direzione Montevideo, da lontano “saette” ben poco rassicuranti che si avvicinano.
Pochi minuti, ed è tempesta tropicale !
Un boato anticipa la pioggia e il forte vento, pochi secondi e tutti si serrano all’interno della stazione marittima.
Una buona mezzora e la natura fà vedere tutta la sua energia.
Si riesce a partire sul bus, i sedili sono praticamente dei letti si distendono quasi completamente e conciliano il sonno in piena notte.
Un flash, ed un rumore sordo degno di un ordigno nucleare, un fulmine acceca la vista anche con gli occhi chiusi, roba incredibile !
Punta del Este, letta e raccontata come il posto più IN di tutto il sudamerica, il “jet-set” Argentino, Uruguayano ma anche Brasileiro si ritrova tutto qui per il “Verano”.
Un centro fatto di ville veramente belle ed ordinate, un porto turistico carino ma nulla di più, il casino e qualche imponente Hotel.
L’estrema punta non ha spiagge ma è attornata da scogliere, il vento soffia teso e le navi (tra cui quella in cui ero stato pochi giorni prima a B.A.) non riescono a calare le tender a mare.
Ristorantini offrono menu a prezzi abbastanza elevati, polizia che discretamente è ovunque.
Le spiagge poco lontane dal centro sono di colore avana chiaro, la sabbia e fine ma non estremamente, l’acqua e un pelino fredda e con un colore verde chiaro.
Hand on Beach – Punta del Este ’10
Centinaia di condomini a venti piani si alternano a qualche villetta tra il lungomare e l’interno, l’architettura non è male ma di certo non pari alla Costa Azzurra.
La borghesia “Portena” da Buenos Aires si sposta tutta qui nelle seconde case, una folla di “pischelli” è ovunque come “Pariolini” d’oltreoceano scorazzano per le vie di “La Barra” in piena notte.
I locali sono carini nulla di più, i drink hanno i prezzi molto europei, i ragazzi pagano in dollari, lo stile nel vestire e ricercato ma non troppo.
Punta del Este – Uruguay ’10
L’ostello F&F è in una villetta in una traversa a qualche centinaio di metri dal mare, la nostra stanza non è male, il gruppo è ricomposto: Tolga, io, il belga e il Canadese.
C’è internet e il bar, la pulizia non è il massimo.
Per avere un locker per gli zaini occore pagare altri 5 $ US.
Una camera è ricavata in un garage, 6 letti i non più di di 8 metri quadri, tre ragazze svedesi che viaggiano all’estremo risparmio dormono su un materasso buttato li dietro al bar.
Direi di sicuro non il migliore ostello in cui sono stato negli ultimi tempi, se non fosse per la nostra camera sicuramente sarei andato altrove …
Sconsigliato, a meno che vogliate provare esperienze diverse, regalando soldi ai tipi che lo gestiscono …
Tirando le somme il mio giudizio non è negativo, ma piuttosto critico.
Il posto è alquanto sopravalutato, pieno di gente che non mi piace frequentare in Italia, figuriamoci in Sud America.
Penso che un solo giorno, invece dei tre fatti poteva bastare.
Basta pensare alla settimana che mi attende a Rio, sicuramente sarà tutt’altra musica!
Stay tuned!
mi raccomando, racconta tutto quando sei a rio de janeiro…
sei per caso da qualche parte anche su facebook? eventualmente, se ti va, mi scrivi in privato se ci sei e come posso cercarti lì! (se ci sei!)…
ciao!!
Ciao Francy,
sono appena tornato da Rio de Janeiro …
Venti gradi in meno si sentono ed eccome :-(
Se riesco domani metto online il resoconto di Rio ;-)
Ti stò inviando un msg via e-mail.
Ciao.