Oceano Atlantico, 20 novembre 2008
Diversamente da molte altre professioni la vita del “marittimo” è quasi sempre legata a contratti a tempo determinato o quasi.
In alcune compagnie vigono turnazioni regolari tra periodo a bordo e periodo a terra, in quella per cui lavoro attualmente invece si basa su contratti a bordo e periodi a casa più “elastici”.
Con debito preavviso, quindi ad inizio novembre ho preparato la mia domanda di sbarco, indispensabile per far conoscere l’intenzione del mio “sign off” alla compagnia di navigazione, così da poter organizzare l’avvicendamento con il mio sostituto.
Insomma tranne qualche “Highlander” (quelli che hanno praticamente residenza fissa a bordo) tutti si alternano nelle diverse posizioni e ruoli di bordo.
Indispensabile quindi un doveroso passaggio di consegne, rassettare le proprie cose dalla scrivania, farsi un generoso backup di tutti i file personali utili per i prossimi futuri imbarchi sperando di aver lasciato nelle mani del sostituto una buona situazione.
Ma sempre importante tenere a mente che “Tutti sono utili e nessuno è indispensabile”.
Nello stesso tempo si inizia a vivere in un “limbo”, tangibile specialmente nei sogni;
che iniziano nel mio caso a essere un mix di ambienti di bordo & casa, persone delle navi e amici, parenti.
Sogni bizzarri come quella volta che sognai che la nave su cui ero, tranquillamente viaggiava sull’asfalto e si piazzava al centro della piazza del comune di Sabaudia.
O un altra volta che mi capitò di sognare la nave ormeggiata all’interno del Lago di Paola, una cosa ovviamente impossibile nellà realtà specialmente quella attuale dove c’è una vera lotta di potere sul suddetto …
E in questa fase inizia a salire la “febbre” per il futuro probabile ritorno in Australia …
Stay tuned!
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